poesia
ursini premiato a Crotone
Nuovo prestigioso premio per Vincenzo Ursini, poeta catanzarese molto noto negli ambienti culturali italiani quale presidente dell’associazione culturale “Nuova Accademia dei Bronzi” con la quale organizza da undici anni il premio “Alda Merini”, uno dei più rinomati concorsi letterari d’Europa riservati alla poesia inedita.
Con la lirica “Ora che l’incanto è finito”, Ursini ha vinto il 2° premio al concorso nazionale “Franco Loria” di Crotone, giunto alla XX edizione, concorso che aveva già vinto nel 2017, con “Mio Sud”.
Gli altri due premiati sono stati Flavio Nimpo di Cosenza e Attilio Rossi di Torino. Il concorso prevedeva anche una sezione “scuole”, riservata agli studenti degli istituti superiori della Calabria, vinta rispettivamente da Maria Teresa De Cicco, Giovanni Trentinella e Francesca Carbone, tutti del Liceo Classico “B. Telesio” di Cosenza, mentre il premio messo in palio dal Lions “Hera Lacinia” di Crotone, città dove si è svolta la premiazione, è stato assegnato a Francesca Scutifero del Liceo Classico “Pitagora”.
«La poesia di Vincenzo Ursini – scrive la giuria, composta da Luigina Rizzuto Loria, Giovanna Loria, Valentina Loria, Bruno Tassone, Mimmo Stirparo e Nicolino Aiello – ci accompagna, con immagini che si susseguono intrise di pathos, in un viaggio nella nostra terra… Ai silenzi dei primi versi si contrappone il suono figurato dello “sbadiglio delle case” e le grida dei bimbi nei vicoli. Il lettore, grazie alla sapiente costruzione della lirica, riesce a vedere, come davanti agli occhi, questi stralci di mondo descritti e a sentire nel profondo dell’anima i suoni che il poeta racconta come una danza che, dal silenzio iniziale, si conclude poi con un malinconico “filo di voce”».
Il tema della lirica è caro a Ursini: l’agognata bellezza in contrasto con la povertà della Calabria, la cui condanna più grave è quella di veder partire la propria gente. L’esordio è il ritorno su un suolo pietroso, dove i bimbi affamati, figli di madri in perenne attesa di cambiamenti, giocano tra i vicoli, simili a cuccioli di animali randagi. «È uno scenario, - scrive Alessandro Randone - per quanto misero di denari, segnato dal sole che filtra tra gli alberi, dagli antichi ruderi, dal mare azzurro che disegna i suoi giochi di luce sull’acqua. Un Cristo crocefisso, nella chiesa, offre spazio alla speranza della preghiera, subito, però, interrotta dal pianto di una donna che, sul sagrato, chiama invano il figlio partito per terre lontane e mai più tornato».
Nel porgere il saluto ai partecipanti, Giovanna Loria, dopo aver ringraziato la giuria, i poeti presenti e tutti coloro che hanno contributo alla realizzazione dell’iniziativa, tra i quali il M° orafo Michele Affidato, l’amministrazione comunale di Crotone, l’Arcidiocesi di Crotone e Santa Severina, nelle figure di Mons. Angelo Panzetta e di don Bernardino Mongelluzzi, il Lions Club “Hera Lacinia”, presieduto da Giorgio Tommaso Romano, tutto lo staff della “Maria Taglioni Dance Project”, diretta da Luana Petrozza, e il dott. Giuseppe Spagnolo della BNL, ha rivolto un particolare appello agli studenti partecipanti, presenti alla premiazione. «I giovani – ha sottolineato – devono essere i protagonisti del loro domani e il motore di tutto, per concretizzare ogni progetto di vita, è l’amore verso gli altri perché l’amore ci fa grandi, ci innalza, ci nobilita, dando un senso alla nostra esistenza». In definitiva il messaggio quotidiano di Franco Loria era proprio questo: far fiorire il seme che ciascuno di noi porta dentro. Messaggio che egli aveva sempre attuato attraverso azioni di sostegno economico alle piccole realtà imprenditoriali del comprensorio, nella qualità di dirigente di un noto istituto bancario.

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