poesia
Goliardia e Politica nell’Università di Messina
Mauro Rechichi, già direttore del Dipartimento Urgenze-Emergenze dell’Azienda “Pugliese-Ciaccio”, non smette mai di stupire. Dopo i due volumi sulla sanità catanzarese, pubblicati negli anni scorsi, con i quali ha raccontato le vicende umane e professionali di tutti coloro che contribuirono a fare dell’ospedale “Pugliese”, uno dei più importanti nosocomi del Mezzogiorno, ha ora pubblicato “Goliardia e politica nell’Università di Messina”, corposo volume di 544 pagine che raccoglie contributi, foto e testimonianze di tutti coloro che dal 1948 al 1973 parteciparono attivamente alla vita sociale e studentesca universitaria, con l’intento di “salvare dall’oblio, la generazione che partecipò, con spirito di servizio alla maturazione civile e intellettuale della Nazione e si sacrificò per dare a tutti un futuro concreto, conservando il gusto e i sapori dell’armonia degli incontri amicali”.
È un volume di carattere storico, realizzato con i contributi di Enzo Palumbo e Pippo Rao e i ricordi di Natino Aloi, Franco Anastasio, Franco Arrigo, Lello (o Lillo) Asciutti, Gianni Bentivoglio, Pier Franco Bruni, Calogero Centofanti, Pino Costa, Gustavo Crisafulli, Pippo Fiore, Pino Infantino, Corrado La Rosa, Peppino Loteta, Camillo Martelli, Peppe Minniti, Michele Napoli, Enzo Palumbo, Giuseppe Poeta, Pippo Rao, Mauro Rechichi, Giuseppe Repaci, Gino Ristagno, Italo Saladino, Franco Scrima, “per non perdere la memoria – scrive Rechichi – di un fulgido passato, ma anche per ricordare l’Università e la città di Messina, i Rettori, la Goliardia e i goliardi della Sicilia e della Calabria, per onorare il “mitico Pasquale Gioffrè di Santa Eufemia di Aspromonte, ambasciatore della goliardia calabrese a Messina, ed elogiare il coraggio e la tenacia del grifone Calogero Centofanti”.
“Amici cari, pe ritrovari a via / d’amuri si ha bisognu, / d’amuri chi caddiìa” sottolinea Mauro Rechichi in una sua poesia dialettale con la quale apre il libro. Sembra essere proprio questa la motivazione che lo ha spinto a raccogliere decine di testimonianze e centinaia di foto, attraverso un lavoro certosino durato più di 5 anni, portato a termine con la collaborazione di Vincenzo Ursini. “La cosa più importante nella vita – aggiunge – è trovare una passione e dare tutto di quel che si ha”. Ed egli per raccogliere ciò di cui aveva bisogno ha dato davvero tutto: inviando decine di mail, facendo centinaia di telefonate, cercando foto d’epoca tra gli archivi dei suoi amici goliardi.
Il libro è diviso in due parti: nella prima viene raccontata la storia della Goliardia, partendo dalle origini, e quella di tutte le associazioni goliardiche e politiche. La seconda, invece, è un prezioso archivio fotografico, con foto, nell’ordine, di: Michele Rechichi di Acquaro di Cosoleto, Vincenzo Carrisi di Brancaleone, Calogero Centofanti, Franco Arrigo, Camillo Martelli, Gustavo Crisafulli, Enzo Palumbo, tutti di Messina, Mauro Rechichi di Brancaleone, Pasquale Gioffrè di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Franco Dell’Apa di Catanzaro, Franco Crudo e Gianni Bentivoglio di Gioia Tauro, Franco Anastasio di Gioia Tauro, Pasquale Clemente di Delianova, Natino Aloi e Giuseppe Poeta di Reggio Calabria, Nino Arfuso di Gioia Tauro, Italo Saladino di Brancaleone, Nicola Labbozzetta di Sinopoli, Francesco (Ciccio) Cannatà di Rizziconi, Ciccio Musicò di Oppido Mamenrtina, Salvo De Filipps di Vibo Valentia: E ancora, foto di: Pietro Garzo, Cicio Merincola, Rocco Sofo, e di alcune iniziative rotariane del Club “Messina Peloro” di Messina e del Club “Catanzaro 1951” di Catanzaro.
È un “excursus di avvenimenti di rilievo storico e socio-culturale, svoltisi nell’arco di un ricco e lungo periodo”, ha sottolineato nella presentazione l’attuale Pro Rettore dell’Università, prof. Giovanni Moschella; un excursus – aggiungiamo noi – “che solo Mauro Rechichi, col suo entusiasmo e con la sua caparbietà, poteva portare a conclusione con il solo scopo di tramandare ai posteri il racconto di quegli anni vissuti all’insegna della più autentica amicizia”.

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