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MAURO RECHICHI RICORDA ALFONSO NISTICO'
“Intitolare al dottor Alfonso Nisticò, fondatore della Radiologia, un reparto di altissimo livello umano e tecnologico come quello attuale del Pugliese-Ciaccio, è il miglior riconoscimento che si possa fare alla memoria di un uomo che con pochi e obsoleti strumenti diede dignità alla radiodiagnostica”.
È quanto scrive il dottor Mauro Rechichi che domani, alle ore 12, presso l’Azienda ospedaliera ricorderà il “padre” della radiologia catanzarese.
Alcune testimonianze sulla vita e sull’attività del dottor Nisticò, a cura dei dottori Andrea Mussari, Gaetano Sanzi, Romano Grandinetti, Riccardo Spinoso, Michele Console e Giuseppe Furina, saranno pubblicate prossimamente nel volume “I fondatori della sanità catanzarese / I nuovi maestri”, presentato di recente in anteprima presso il Rotary cittadino.
“Come primario - ricorda Rechichi - Nisticò fu un clinico che creò e migliorò la radiologia per affinare la diagnostica; come maestro fu carismatico e autorevole, insegnò da vero professore che non si era fermato all’università per la libera docenza perché amava la vita ospedaliera; come uomo fu signore e galantuomo a 360 gradi. Preciso e spartano come un militare che amava i suoi soldati; come cittadino ambì che l’ospedale fosse un punto di riferimento, l’amò svisceratamente restando spesso fino a notte inoltrata”.
“Il suo obiettivo - continua Rechichi - fu quello di fare del nosocomio cittadino un avamposto di primo livello, da difendere con le conoscenze, la qualità del lavoro, il rispetto dell’orario. Per raggiungere i suoi obiettivi, usò l’esempio: instancabile, riuniva primari, aiuti e assistenti dei reparti per spiegare i misteri diagnostici “delle luci e delle ombre”; il tutto con la passione e l’amore di chi aveva capito che fare il medico era prima di tutto una autentica missione di vita”.

Nato a Badolato il 17 settembre 1908, laureato nell’Università di Roma nel 1934, Alfonso Nisticò frequentò nel 1935 il corso AUC presso la scuola di Sanità Militare di Firenze ed entrò come ufficiale nel Corpo Sanitario nel 34° Reggimento Fanteria. Specializzatosi nel 1939 presso l’Università di Roma in Radiologia, Scuola diretta da un illustre radiologo di origine crotonese, il Professore Turano, partecipò a numerose missioni nelle isole dell’Egeo.
Nel 1940 fu inviato sul fronte alpino-occidentale nel 622° Ospedale da Campo. Successivamente andò in Africa Orientale e sul fronte Greco-Albanese. Per le operazioni in Africa fu autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa.
L’ultima sua dolorosa campagna militare fu la spedizione in Russia. Partecipò con il grado di capitano, fu fatto prigioniero. Rientrato in Italia fu decorato con la Croce al Merito di Guerra. Riprese servizio nel grande Ospedale militare di Verona e si trasferì a Catanzaro, nel 1946, nell’ospedale militare.
La Radiologia in quegli anni era una branca relativamente giovane. L’ospedale civile non aveva un primario e si serviva di consulenti esterni. L’amministrazione, diretta dall’avv. Roberto Romiti, recepì l’istanza e nel 1954 bandì il concorso per primario radiologo, vinto dal dottor Alfonso Nisticò.
In Calabria fu l’unico radiologo ad utilizzare la radioterapia postoperatoria nella cura del tumore alla mammella, oltre la plesioterapia nella cura delle neoplasie cutanee. Morì il il 30 agosto del 1981.
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