poesia
ANGELA CITTADINO, POETESSA A TUTTO TONDO
Sala gremita e pubblico qualificato: la presentazione del volume di poesie in dialetto catanzarese “Sgrusci d’acqua e schìcci ‘e focu” di Angela Maria Cittadino, pubblicato nei giorni scorsi dalle Edizioni Ursini, ha confermato ancora una volta che in città esiste una fascia considerevole di lettori di poesie e che le iniziative promosse dalla casa editrice catanzarese e dall’Accademia dei Bronzi hanno ormai un seguito più che consolidato.
Dopo i saluti di Antonio Montuoro, che ha brillantemente coordinato i lavori, e di Alessio Sculco, assessore comunale alle attività economiche e alla innovazione tecnologica, ha relazionato Mario Cosco, critico della casa editrice.
“La poesia - ha evidenziato Cosco - ancora una volta ha compiuto il miracolo: far ritrovare accomu-nate dallo stesso interesse sensibilità, storie ed intelligenze così diverse fra loro! Per la realizzazione di quest’opera fortissime sono state le mie sollecitazioni all’editore e intensi gli incontri durante i quali si è valutata la possibilità di dare alle stampe le poesie di Angela Maria. L’ho fatto, e non mi pento di questo, perché ero rimasto affascinato dalla poesia della Cittadino fin dal primo occasionale approccio al suo mondo poetico. L’intensità lirica che ho percepito e continuo a sentire leggendo le sue poesie è così vibrante da provocarmi una vertigine spirituale di rara intensità emotiva”.
“Angela, con ogni sua poesia, - ha sottolineato il critico delle edizioni Ursini - sembra dar voce all’ininterrotto accadere della vita. Il suo discorso poetico è ricolmo di pensiero, spesso declinato in senso radicale, rannicchiato nel silenzio di una simbologia legata alle figure del fuoco e del mare e propiziato dalla liturgia della luce e del buio. E ciò regala una dimensione magica ai suoi componi-menti; arricchiti da una cifra personale di educatrice ed intellettuale, ad un tempo”.
La presentazione critica è stata brillantemente intervallata dalla lettura di alcuni brani da parte degli attori Antonio Orlando e Annarita Palaia, coadiuvati, nella parte finale, da figlia della poetessa, An-narita Scavello. Un insieme di voci di grande effetto che ha suscitato intense e palpabili emozioni.
L’incontro si è concluso coni saluti dell’autrice.
“Il dialetto come ogni linguaggio radicato in un popolo di cui ne conserva il patrimonio genetico – ha sottolineato Angela Maria Cittadino - è per me vibrazione emozionale di una storia; l’ho usato a scuola come proposta teatrale maturando con gli alunni un’esperienza in cui le parole trovavano una densità, uno spessore e una musicalità che riuscivano a far vibrare le corde dell’emozione e, forgiate tra loro, riuscivano a dare e produrre a volte autentica poesia”.
“Nelle mie poesie - ha aggiunto - il dialetto è ricco di suoni di echi materni, è saturo di implicazioni affettive capaci di dar voce al mondo interiore, è quasi un regno della memoria dato che nella realtà il suo uso quotidiano tende inesorabilmente a restringersi ed impoverirsi”.
Tutte le poesie, per una maggiore comprensione, presentano a piè di pagina la relativa traduzione in italiano. Il libro, insomma, è di facile lettura e aiuta a conoscere più approfonditamente l’idioma ca-tanzarese.
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